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Vaccini: Giachi (Anci), le nostre richieste sono rimaste inascoltate

Sanità pubblica Redazione DottNet | 21/07/2017 15:53

Riconosciamo il valore del provvedimento ma i Comuni sono in difficoltà

"I Comuni sono fortemente in difficoltà e preoccupati per la conversione del decreto sui vaccini. Il regime per l'anno 2017-2018 grava, per gli adempimenti amministrativi, unicamente sulle spalle degli enti locali": così la vice sindaca di Firenze e presidente della Commissione Istruzione, Politiche educative ed Edilizia scolastica dell'Anci, Cristina Giachi, a seguito del via libera dato ieri dal Senato al decreto vaccini che ora passerà all'esame della Camera.

"Chiediamo aiuto alle Regioni e ai ministeri per poter supportare i Comuni nello svolgimento delle operazioni di raccolta e trasmissione delle certificazioni - ha aggiunto Giachi - per le città grandi si tratta di verificare migliaia di certificati in pochi giorni quando le Asl dispongono già dell'anagrafe vaccinale e quindi dei dati necessari ad applicare la legge". "Riconosciamo tutto il valore di questo provvedimento e lo riteniamo necessario - precisa - ma non possono essere sempre e soltanto gli Enti locali, fortemente gravati in questi anni dalle restrizioni sulla possibilità di assumere personale, a sopperire alle complessità amministrative che le leggi, seppur necessarie, impongono. Ci sembra non attuabile il dato normativo che impone di allontanare dalla scuola coloro che a marzo si rivelassero non in regola con le certificazioni".

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E conclude: "abbiamo chiesto in tutte le sedi di emendare il provvedimento tenendo presenti queste esigenze, ma ad oggi le richieste dei Comuni non sono state ascoltate".

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